Quando si parla di VPN (Virtual Private Network), si parla di un servizio che crea una connessione tra il proprio dispositivo e un server remoto. Questa connessione è chiamata “tunnel VPN”: in pratica, ci si connette tramite una VPN e tutto il proprio traffico Internet viene instradato attraverso questo tunnel. E fin qui, nulla di particolare; il problema sono le insidie che questo tipo di collegamento nasconde nei meandri della sua tecnologia.
Partiamo dall’assunto che In Italia usare una VPN on-line è assolutamente legale e non ci sono restrizioni purché, ovviamente, non si compiano atti illeciti durante l’uso. Un esempio: condurre attività illegali, come hacking o frode.
Su questo “purché”, interviene la Oplon Networks, proteggendo la rete da pericolose intrusioni.
La società di ingegneria informatica nata nel 2010 con una sede a Padova e una succursale a San José (California – USA), mette a disposizione la suite Secure Access, una serie di soluzioni capaci di sostituire le pericolose VPN, garantire accessi sicuri verso servizi Web, macchine Linux/UNIX e Windows e prevenire, quindi, l’intrusione e la diffusione di virus nei data center e reti aziendali.
Secure Access è utilizzabile da qualsiasi dispositivo e senza installare alcun Client. È sufficiente usare un qualsiasi browser web per avere accesso a tutti i servizi che il marchio mette a disposizione.
La suite interviene nei seguenti ambiti informatici:
Remote Workers: Remote Desktop, VDI, Web contents.
Privileged users: ZTNA, PAM, Remote Web Desktop, MFA, Unified Workspace.
Le soluzioni ideate e sviluppate da Oplon Networks si integrano perfettamente a tutte le infrastrutture che necessitano di alta affidabilità e sicurezza digitale.
Cap. Sociale Euro
6.000.000,00 int. vers.
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